“I’ mi trovai, fanciulle, un bel mattino / di mezzo maggio in un verde giardino.”

 

Questa sembra essere l’origine dell’ispirazione di Guido Davico Bonino nella composizione della sua «guida letteraria», un’antologia in cui sette secoli di letteratura italiana sono ripercorsi seguendo la linea tematica dei giardini. Scegliendo dalla produzione di cinquantasei prosatori e poeti dal Duecento al primo Novecento, l’autore seleziona e commenta passi e pagine in cui la natura, reale o fantastica, è protagonista.

«Bellissime scelte […] fanno insieme progetto?». La poliedrica carriera di Bonino, critico teatrale, docente universitario e storico esponente di rilievo della casa editrice Einaudi, garantisce la competenza editoriale su cui si fonda la coerenza progettuale della collezione. Rifuggendo la disorganicità di alcune giustapposizioni antologiche, l’autore lascia infatti intuire, sotto la superficie sensorialmente e stilisticamente appagante dei brani raccolti, le tensioni ideologiche e culturali che sostengono la rappresentazione dei paesaggi.

Significativamente il testo è aperto da una citazione dal Libro della Genesi, il cui Giardino dell’Eden esercita notevole influenza su molti degli autori scelti. Dalle suggestioni oltremondane che la natura ispira o finge nei primi capitoli del libro, per mezzo delle composizioni di volta in volta comiche, trattatistiche, intimamente amorose e cavalleresche dei secoli successivi, Bonino ripercorre la varietà letteraria italiana, accostando brani celebri a poeti e prosatori meno noti. Il Purgatorio dantesco figura così accanto al Decameron di Boccaccio e all’Orlando Furioso, ma anche al Viaggio a Costantinopoli di Tommaso Alberti, in un percorso inframmezzato da riproduzioni grafiche tratte da un manuale ottocentesco che giunge fino all’estratto de Il peccato di Giovanni Boine, e accompagna il lettore non soltanto attraverso i giardini, ma nella storia della letteratura stessa.

Nonostante il curatore intervenga forse troppo poco sui testi, riservando agli autori un’introduzione minima e lasciando così interamente al lettore la fatica interpretativa, il testo si offre come una piacevole occasione di partecipare del gioioso immaginario naturalistico degli scrittori. Tanto che, in apertura della sezione dedicata ad un brano dello Zibaldone di Giacomo Leopardi, il cui tono può essere riassunto nella frase «Voi non potete volgere lo sguardo in nessuna parte che voi non vi troviate del patimento», Bonino sembra avvertire: «Quel Giacomo è davvero un gran rompiscatole!».

 

Recensione di Camilla Maffinelli

Guido Davico Bonino,  La felicità è nel giardino. Una guida letteraria,  2024,  il Saggiatore,  pp. 179,  ISBN 9788842833215